Ancore - Come ancorare in sicurezza

Come ancorare in sicurezza

L’ancora svolge la sua funzione di tenuta penetrando nel fondale quando questo è sabbioso o fangoso, oppure aggrappandosi alle protusioni offerte da rocce, scogli o coralli.

Affondare l’ancora. Tecnica

Per assicurarsi la tenuta dell’ancora è consigliabile affondarla velocemente, dare la giusta portata alla linea di ancoraggio mentre la barca si sposta in direzione della corrente, infine dare un pò di retromarcia per qualche secondo fino ad avvertire un leggero affondamento della prua.

La giusta Portata

La portata è definita come il rapporto tra la lunghezza della linea d’ancora e la profondità del fondale.
Molti costruttori e test indipendenti consigliano un rapporto di 7:1 ma in alcune situazioni è sufficiente o addirittura consigliabile un rapporto inferiore. Ad esempio in ormeggi affollati potrebbe essere richiesto un basso rapporto, fino a 3:1, per evitare che la barca ruotando possa urtare le altre.
In ogni caso una volta assicurata la tenuta dell’ancora (nel modo sopra descritto) possiamo anche ridurre gradualmente la portata senza generalmente andare a sacrificarne la tenuta.

Estrarre l’ancora. Tecnica

La tecnica più efficace per estrarre l’ancora dal fondale, limitando lo sforzo sull’imbarcazione e sugli elementi del sistema di ancoraggio, suggerisce di portarsi con la prua della barca sul punto direttamente sopra all’ancora, recuperando lentamente la linea. A questo punto blocchiamo la nostra fune e lentamente facciamo retromarcia.

Su fondali che possono facilitare l’incagliarsi dell’ancora, assicurare al diamante una cima con grippiale, ovvero un galleggiante (gavitello o parabordo), offre una leva vantaggiosa facilitando l’estrazione.
Alcuni modelli di ancora quali la Bruce e la Cqr, posseggono un occhiello o un foro che possono essere proficuamente utilizzati a questo scopo.

Scarroccio. Come comportarsi.

Ogni ancora è capace entro certi limiti di resistere o riallinearsi rispetto ai cambiamenti di direzione del vento e della corrente mantenendo il grip col fondale.
Alcuni modelli performano meglio di altri in questo senso, ma superando certe angolazioni non è possibile evitare che l’ancora perda aderenza.
Essendo importante ai fini della sicurezza sapere quando questo avviene, consigliamo di fissare allarmi sulla strumentazione elettronica di bordo, quali gps, autopilota, ecoscandaglio oppure di memorizzare l’angolo di bussola rispetto a un punto di riferimento fisso.

In aree in cui sappiamo che vento o marea possono cambiare è meglio premunirsi ancorando in uno dei seguenti modi:

  • Ancoraggio “Bahamas”. Due ancore filate da prua in direzione opposte (180°)
  • Ancoraggio “Afforcato”.  Due ancore filate da prua a 45°
  • Ancoraggio “Appennellato”. Collegare una seconda ancora con qualche metro di catena al diamante dell’ancora principale.


     

In Breve

La guida in pillole

  • Quanta cima o catena dare?
    Si consigliano circa 7mt. di cima-catena ogni metro di profondità. Da ridurre in situazioni "affollate".
  • E quando c'è forte corrente? 
    Per evitare lo scarroccio, in condizioni di mare mosso o forte corrente, è consigliabile l'utilizzo di due ancore.
  • Per non perdere l'ancora su fondali difficili è consigliato l'utilizzo di un grippiale. 
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